Ho partecipato al primo dei due incontri organizzati dal “Libero Gruppo”, “Mia figlia non è interessata a nulla” al Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara.
Mi sono portata via tre cose dall’incontro. La prima è quello che Gian Andrea Pagnoni ha ripetuto, cioè che tutti sbagliamo, anche se siamo psicologi, studiamo la nonviolenza, siamo insegnanti e che tutti possiamo sentirci in colpa. La seconda è il concetto di motivazione intrinseca e motivazione estrinseca, per cui occorre fidarsi del fatto che la motivazione alla responsabilità sia senz’altro disponibile a partire dai figli stessi: non solo non è necessario, ma è dannoso, ricorrere a motivazioni esterne a loro o provare a convincerli ricorrendo a ricatti morali o materiali. La terza è la contrapposizione fra educare con la punizione ed educare alla responsabilità, che la psicologa Chiara Campagnoli ha illustrato.
La punizione non è mai una conseguenza di quello che il ragazzo ha fatto, non educa, non insegna, ma è facile da individuare. Per far percepire e subire le conseguenze dell’atto sbagliato il genitore o l’educatore, invece, deve inventare, letteralmente, ad ogni situazione qualcosa di efficace e significativo. Si crea un percorso di educazione che funziona con naturalezza, dove il comportamento corretto viene fatto proprio perché utile al proprio benessere. Tutto questo si deve praticare fin da subito, dalla più tenera età.
Non mi è apparso semplicissimo spiegare come ragionare in questo senso, perché bisogna effettivamente riflettere ad ogni singola occasione, pensando attentamente all’azione da mettere in campo perché sia una conseguenza o anche la comune ricerca di una soluzione virtuosa a ciò che ha causato il problema. Ho fatto allora un po’ di ricerche su internet per trovare qualche esempio che possa essere utile e vi ho individuato alcuni articoli.
Il primo , Differenza tra punizioni e conseguenze spiegata in 5 punti, presenta una definizione della differenza fra punizione e conseguenze e motiva l’opportunità di questa scelta educativa.
Il secondo, Qual è la differenza tra punizioni e conseguenze? è un breve resoconto.
Il terzo , Perchè No alle punizioni e sì alle conseguenze? è piuttosto articolato e fornisce diversi esempi chiarificatori con il contributo dello psicologo Alberto Soler.