Vietato rimproverare coloro che educate, prima di avere veramente osservato, ascoltato, dialogato, riflettuto.
Quello che ci sembra perverso, inadeguato, furtivo, può essere semplicemente una risposta alternativa ad un problema, ad un bisogno che può essere soddisfatto anche in quel modo o, a volte, solo in quel modo. Se ci poniamo dal punto di vista di nostro figlio o della nostra studentessa, potremmo scoprire le ragioni di quello che stanno facendo, al di là del fatto che ci sembri sbagliato.
Gianni Rodari racconta un aneddoto di quando assegnò a una classe il compito di associare una serie di oggetti, per esempio fiore e vaso, tazza e cucchiaino, bicchiere e bottiglia, scarpa e calza ecc., un bambino mise il cucchiaino nella scarpa. Quando Rodari gli chiese come mai avesse fatto quella scelta, la risposta fu “Perché fa ridere!”
Noi pensiamo che loro siano scemi, invece siamo noi gli ingenui.
Nei prossimi post approfondirò il tema, cercando di dimostrare quanto il nostro pregiudizio e il continuo tentativo “di raddrizzare la vite storta”, come si esprimeva il maestro dello psicanalista Massimo Recalcati, siano fallaci.
“Il nostro tempo é il tempo di Telemaco. I figli si devono mettere in moto per riportare la legge a Itaca. Il vero viaggio non è quello dei padri. Il ruolo dei genitori è solo dare fiducia”. Un mondo di figli che non devono essere “viti storte da raddrizzare”, ma uomini e donne fatti di “debolezze e stramberie in cui credere”.
Continua Recalcati nella sua intervista a Repubblica: “Il dono più grande della genitorialità è amare le storture, le bizzarrie. Non raddrizziamo le viti storte, scommettiamo tutto invece sulle diversità. Io genitore voglio che tu sia quello che desideri. E chi lo ha spiegato meglio forse è Giovanotti (sic) con la sua canzone ‘Io mi fido di te’.
A proposito, per chi non lo sapesse, Recalcati fu bocciato in seconda elementare.